Lasciarsi essere soltanto esseri umani, con i propri sogni, le proprie debolezze. In una società fatta di potere e gerarchie, favoritismi e ingiustizie, quanto è facile. L’anno scorso ci siamo interrogati sulla morte, abbiamo attraversato la necessità di guardarci dentro soffermandoci sull’esistenza. Quest’anno ci siamo interrogati su quello che sta fuori di noi, ma era tutto troppo e allora Jarry ci ha dato una mano a scegliere cosa guardare. Un prologo che come sempre ci presenta e poi una scatola dentro la quale si consuma una storia, una storia fatta di uomini come fossero figurine, che fanno di tutto per essere cattivi, che bramano alle spalle degli amici che piangono e sognano motociclette senza rendersi conto che sono fin dall’inizio in mutande.