Ci siamo lasciati ispirare dal romanzo Storia di un oblio di Laurent Mauvigner che racconta di un fatto di cronaca e di uomo che entra in un grande supermercato, beve una lattina di birra direttamente tra gli scaffali e viene fermato da tre vigilantes, l’uomo morirà in quel supermercato. Questo fatto di cronaca ripete e ripropone modalità e accadimenti che avvengono regolarmente nel mondo, come nella triste vicenda di George Loyd. I riferimenti a questo genere di abusi sono moltissimi anche qui in Italia e riverberano nella storia di Cucchi ,di Aldovrandi e di tante altre persone , storie sepolte dal silenzio e dall’omertà delle istituzioni. Il nostro intento in questo caso non è solo quello della denuncia ma di portare in scena un’esperienza emotiva capace di lasciare un segno preciso in chi ascolta questa storia. Questo è l’inizio di un percorso performativo che ci porterà a raccogliere, documentare e trasformare in materiale scenico, storie, vicende e realtà che hanno a che vedere con l’ultimo respiro con cui la vita scivola via dal corpo.